Ecco un elenco dei vari passaggi per realizzare un orto sinergico.

Preparazione del terreno

La prima operazione per la creazione di un orto sinergico è la realizzazione di bancali (o aiuole rialzate) con terreno scavato in loco. Dopo questa preparazione il terreno non dovrà più essere lavorato. I bancali costituiscono un elemento fondamentale dell'orto sinergico poiché aiutano ad aerare il suolo compattato. Il terreno dei bancali non verrà mai più schiacciato e compattato poiché si utilizzeranno gli appositi passaggi per accedere ad essi .

I bancali possono essere realizzati in forme e dimensioni diverse; l'importante è poter arrivare al loro centro senza rischiare di calpestare il terreno del bancale; se si vuole utilizzare la fertilità spontanea del suolo è indispensabile non compattarlo . La larghezza consigliata dei bancali è di 120 cm; per la lunghezza non ci sono limiti ma è consigliabile realizzare dei passaggi ogni 4 – 8 metri; l'altezza dei bancali va da 10 a 50 cm ma quella ottimale è di 30-40. La larghezza consigliata dei passaggi tra un bancale e l'altro è di 50-60 cm, in modo da poter passare con una carriola. La forma dei bancali può essere rettilinea, curva o a mandala purché si rispettino i rapporti tra larghezza e altezza dei bancali.

Irrigazione

Nell’orto sinergico il metodo migliore di irrigazione è il sistema goccia a goccia usando tubi di polietilene da 12 a 16 mm di diametro, fissati permanentemente al suolo con filo di ferro grosso piegato ad U, sotto lo strato di pacciamatura, sulla sommità del bancale.
Nei tubi si fanno buchi di 1,5 - 2 mm di diametro ogni 20-30 cm, con una pinza foratubi o con un chiodo fissato su un legno e arroventato sulla fiamma di una candela. Il sistema goccia a goccia consente di risparmiare acqua ed evitare i problemi conseguenti alla bagnatura della parte aerea delle piante

Pacciamatura

La pacciamatura dei bancali costituisce uno degli elementi fondamentali dell'orto sinergico. La pacciamatura è un sostituto artificiale del manto di foglie ed erbe che copre i terreni allo stato naturale ed ha la funzione di:
- proteggere il suolo dal compattamento e dal dilavamento per opera della pioggia e del vento (o di un'irrigazione non idonea) e dall'azione eccessiva del sole,
- ridurre la perdita di umidità permettendo di risparmiare sull'irrigazione,
- facilitare la colonizzazione e lo sviluppo di lombrichi, della microfauna in generale e di microrganismi nello strato superficiale del terreno,
- proteggere dal gelo le poche specie d'ortaggi che sopravvivono al freddo,
- controllare la diffusione di specie indesiderate.

In primavera occorre "aprire" la pacciamatura soltanto negli spazi dove si procederà alla semina o ai trapianti e ciò si farà uno o due giorni prima, in modo che il suolo possa scaldarsi e usufruire dei raggi del sole. Successivamente la pacciamatura sarà tenuta rada e ben arieggiata finché le piantine non saranno cresciute. Solo quando il calore estivo avrà scaldato il terreno, si intensificherà la pacciamatura con un buono strato che lo proteggerà dal sole cocente, dall'evaporazione e dalla siccità. In autunno il processo di degrado della pacciamatura accelera ed essa si integrerà nel terreno costituendo un compost di superficie. Nel frattempo i residui aerei delle piante non raccolti, andranno ad aumentare il manto pacciamante per l'inverno. La pacciamatura deve essere biodegradabile poiché degradandosi si trasforma in compost. La cellulosa della paglia (da coltivazione biologica) è eccellente perché permette lo sviluppo di miceli e di batteri benefici per la coltivazione degli ortaggi . Ma sono anche utilizzabili altri materiali quali foglie (escludendo gli aghi delle conifere), residui vegetali di altre piante erbacee (senza semi), residui di potatura triturati, lana di pecora, segatura, cartone per alimenti, ... Anche i passaggi, vanno coperti con la pacciamatura per evitare ai bancali di perdere umidità dalle sponde. Inoltre se lo strato di pacciamatura nei passaggi è spesso non crescono piante spontanee e si evita l'imbrattamento delle calzature in ogni stagione. In siti e periodi particolarmente ventosi è opportuno bagnare la paglia appena messa per impedire che voli via.

Semine e trapianti

Nell'orto sinergico è importante programmare bene semine e trapianti per assicurare una copertura costante dei bancali in ogni periodo dell'anno con piante per l'alimentazione, aromatiche, ornamentali e officinali. La presenza contemporanea di piante di varie famiglie nello stesso bancale garantisce che non si corra il pericolo di infezioni e infestazioni come nelle monocolture. Per avere la sinergia ottimale dovranno essere presenti piante appartenenti ad almeno tre famiglie diverse tra cui:
- almeno una Leguminosa (fagioli, fave, fagiolini, piselli, ceci, lenticchie); le leguminose, grazie ad un batterio che cresce nelle loro radici, hanno la capacità di fissare l' azoto atmosferico nel suolo (principale nutrimento di tutte le piante).
- almeno una Liliacea (aglio, cipolla, porro, scalogno) nelle fasce perimetrali dei bancali; le liliacee tengono lontani i batteri e i nematodi per le loro caratteristiche chimico- biologiche

Consociazioni - sinergia tra le piante

E' ampiamente dimostrato che, oltre alla successione delle piante, ha un'influenza notevole la loro vicinanza. Sembra che ciò succeda per mezzo di sostanze secrete dalle loro radici o di sostanze odorose. La consociazione tra piante è utile per:
- occupare meglio lo spazio sia in profondità (grazie a sistemi di radici complementari) sia in altezza o orizzontalmente (es.: spinacio con altre verdure);
- per sfruttare meglio lo spazio si possono consociare specie a ciclo breve e specie a ciclo lungo (es.: ravanello con carota, cavolo con lattuga);
- il terreno viene così utilizzato al meglio e risulta dunque più produttivo, meglio coperto e meno soggetto all'invasione di erbe spontanee;
- utilizzare al meglio l'azoto atmosferico fissato dalle specie leguminose che viene liberato nel terreno man mano che si decompongono le loro radici (es.: mais con fagiolo);
- sfruttare l'effetto protettivo nei confronti delle malattie o repulsivo nei confronti degli insetti fitofagi per certe specie. (es.: rafani con nocciolo, carota con porro o cipolla)